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Ospita la scuola dell'infanzia "Andersen"

Descrizione

Hans Christian Andersen nacque il 2 aprile 1805 a Odense, nell’isola danese di Fiona, figlio di un ciabattino e di una lavandaia. Il padre morì quando lo scrittore era ancora piccolo, lasciando la famiglia astuta miseria. Cittadina di provincia, Odense fucomunque capace di fornire ad Andersen tutta una serie di stimoli utili per la successiva produzione letteraria: le abitudini popolari e le superstizioni ormai conosciute a Copenhagen, i vecchi racconti ascoltati dalle anziane donne dell’ospizio e il locale teatro, l’unico di tutta la Danimarca che non fosse nella capitale danese. Nel 1819 il quattordicenne Andersen Si recò da solo a Copenhagen, in cerca di fortuna. Qui, dopo vani tentativi per affermarsi nell’ambiente teatrale come ballerino cantante, trovò infine alcuni produttori che gli fecero avere una borsa di studio, consentendogli di riprendere così gli studi interrotti e laurearsi. Nel corso della sua vita lo scrittore fece numerosissimi viaggi nel resto d’Europa e la Germania, in particolare, divenne la sua seconda casa. Anche l’Italia fu molto importante per Hans Christian Andersen: ci venne quattro volte, soggiornando per lunghi periodi e proprio dall’esperienza il suo primo viaggio nella penisola trassero spunto per scrivere romanzo “L’improvvisatore”, che gli diede notorietà internazionale. In totale Andersen fece 29 viaggi all’estero, trascorrendo più di nove anni della sua vita fuori dalla Danimarca. Andersen conobbe e frequentò molte persone famose della sua epoca come gli scrittori Dumas,padre figlio, Victor Hugo, Charles Dickens e i fratelli Grimm…Nel 1866 fu nominato consigliere di Stato e la sua città natale, Odense, volle festeggiare l’avvenimento conferendo il cittadinanza onoraria. Il 2005 è stato il bicentenario della nascita di Andersen e la sua vita e le sue opere sono state celebrate in tutto il mondo. L’interesse della persona di Andersen e l’eredità culturale che ha lasciato non è mai stato più vivo. Il nome di Andersen sono dedicati diversi premi del settore della letteratura per ragazzi, tra cui lo Hans Christian Andersen Abarth è in Italia il premio Andersen; quest’ultimo un premio prestigioso dedicato alla letteratura per ragazzi. Hans Christian Andersen morì  il 4 agosto 1875 e fu sepolto, con tutti gli onori, a Copenhagen. Resta tra i autori più famosi di fiabe per bambini.Fu uno dei grandi autori di fiabe dell’Ottocento; fu anche il primo grande scrittore che si rivolse direttamente ai bambini. Nelle sue opere si riflettono le esperienze e le difficoltà della sua vita: il suo aspetto fisico sgraziato che gli aveva reso difficile il rapporto con i suoi coetanei (per esempio, nella novella Il brutto anatroccolo); la sua estrema povertà (La piccola fiammiferaia), ma anche la fortuna di aver avuto un padre lettore vorace e fantasioso (I fiori della piccola Ida).
Nei suoi racconti trovano posto anche la figure della madre e della nonna paterna, che spesso svolge il ruolo di narratrice di storie o quello di saggia (così è per esempio in La regina delle nevi o in La sirenetta).

Le insegnanti della Scuola dell’Infanzia di Villarbasse hanno deciso di intitolare la propria scuola con il nome di Hans Christian Andersen per i seguenti motivi:
-per noi docenti è importante, considerato i continui mutamenti della società, elaborare strategie metodologiche che diano significato ai silenzi alle successioni, alle impressioni, i sogni, e alle emozioni espresse ed inespresse dei bambini, alla dimensione dell’immaginato e del vissuto individuale e non solo la dimensione del concreto legato ai traguardi, alle abilità, ai lavorati, i prodotti. Proprio per questo, niente come la fiaba aiuta in questo difficile percorso, onde evitare che sempre più bambini si perdono nel bosco. Infatti la fiaba è un genere narrativo che sollecita i bambini ad esprimere la propria vita interiore le proprie emozioni, i propri sentimenti e le proprie fantasie. Risponde, inoltre, alle loro più profonde esigenze educative: affronta le difficoltà, le ansie che bambini talvolta vivono, come la paura dell’abbandono i rapporti con la realtà sconosciuta. La fiaba permette all’insegnante di trovare degli spunti e delle occasioni per ampliare l’universo conoscitivo del bambino per condividerne nella dimensione reale e fantastica.
-Leggendo la sua biografia, ci ha colpito il fatto che a causa del suo carattere introverso e bizzarro, spesso era preso in giro dai compagni di scuola. Persino gli insegnanti erano soliti ripetere: “sei un ragazzo stupido, non combinerai mai niente di buono nella vita“. In realtà sembra che sui problemi scolastici fossero dovuti a “dislessia”. Tale vicenda ci ha fatto riflettere ancora una volta su come i giudizi non servono a risolvere problemi, ma creano solo un “Disagio” per chi li riceve senza portare nulla di costruttivo nella relazione. Intitolare la nostra scuola Andersen è come ricordarci continuamente di stare attenti e che il nostro lavoro lascia delle tracce, spesso indelebili, se si opera con leggerezza e superficialità.
-È vero che Andersen  è uno scrittore straniero, ma noi sappiamo che fece numerosi viaggi, tra questi anche in Italia. Ci sentiamo vicine a lui perché è grazie a questa esperienza, nelle sue fiabe spesso non solo è rappresento se stesso, ma scelse motivi italiani per raccontarle, traendo modi di dire popolari o proverbiali.
-Nelle sue fiabe (Basta pensare al “brutto anatroccolo”) il tema del diverso che lotta per essere accettato e più che mai attuale i nostri giorni e rispecchia ampiamente la “filosofia” a cui si spira da sempre la nostra scuola.
-Inoltre, leggendo la sua biografia, ci ha colpito la frase pronunciata dal poeta indiano, che recatosi in Danimarca per visitare le scuole di quel paese, disse: “perché avete tante materie? Ne basterebbe una sola: Andersen”.

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